C'MON BUDDY, YOU CAN DO IT!semi di avocado, vasi, terriccio/ avocado seeds, vases, topsoilDimensioni ambientali2017
IT
Partendo dai frutti della pianta di avocado ho ricavato una collezione di semi poi coltivati in idroponica seguendo i tutorial di wikihow disponibili in rete. “C’mon buddy, you can do it!” non è altro che il tentativo di ottenere da questi frutti delle vere e proprie piante, che solo una volta divenute tali assumono lo status di opera e vengono firmate intagliandone la corteccia.Con “C’mon buddy, you can do it!” ho voluto riprodurre in larga scala un processo piuttosto noto, ma basato su un percorso lungo e lento, che sta al limite, in una zona spartiacque dove da un lato c'è il fallimento quasi assicurato di un’operazione semplice solo in partenza viste in primis le condizioni climatiche sfavorevoli, mentre di là la continua speranza, quella di chi crede che parlare alle piante serva a qualcosa. Il risultato è un’installazione vibrante, incerta. Che si pone in un momento dilatato tra il prima e il dopo e punta alla costruzione di un potenziale infinito il cui titolo serve quasi come uno slogan, un incoraggiamento continuo. E è di questo che “C’mon buddy, you can do it!” racconta: di un presente apparentemente insignificante eppure sempre in divenire, e del valore che va riconosciuto ad un’attesa vuota, che potrebbe però dare dei risultati inaspettati e potenti come quell'esortazione.
EN
Starting from the fruits of the avocado tree, I obtained a collection of seeds that I've grown with the hydroponic technique following the wikihow tutorials available on the internet. "C'mon buddy, you can do it!" is nothing more than the attempt to obtain trees from these fruits. Only when and if this will happen the raising trees will obtain the status of artwork and will be engraved cutting my sign on their bark.With "C'mon buddy, you can do it!" I wanted to reproduce on a large scale a familiar process, based on a long and slow path, which is in a watershed area where on one side there is an almost secure failure of an operation simple only in the beginning and on the other side the constant hope, that hope which makes people believe that talk to the plants can be of helpful. The result is a vibrant, uncertain installation that takes place in a dilated moment which stays between a before and an after, aspiring to the construction of a infinite potential whose title serves almost as a slogan for a continuous encouragement.